Simone Magnolini / libro delle firme, tecnica libera su fotocopie rilegate a libro

Stefano Arienti | Simone Magnolini_libro delle firme, tecnica libera su fotocopie rilegate a libro

In collaborazione con Archivio AESS Regione Lombardia e Associazione La Gazza

Borno
Stefano Arienti ha condotto uno studio dell’opera fotografico-artistica di Simone Magnolini, di cui ha indagato le immagini sia recandosi nei luoghi in esse raffigurati che frequentando l’archivio dell’AESS di Regione Lombardia, dove sono conservate. L’operazione di ricerca si configura come un omaggio all’importante fotografo bornese e come un confronto artistico a distanza temporale, proponendo un viaggio visivo nella storia sociale del Novecento.
Selezionando una raccolta di immagini tratte dalla ricca attività professionale di Magnolini, Arienti ha creato le condizioni per poter attivarne un nuovo ritratto collettivo, attraverso voci, impressioni e ricordi di persone che l’hanno conosciuto o che ancora riconoscono i luoghi da lui fotografati. Il processo critico d’indagine sull’ immensa opera fotografica del fotografo di Borno necessita infatti della condivisione di molti occhi e dell’agire di molte mani.
Terminata la raccolta e la selezione condivisa di fotografie, Arienti ha prodotto il libro delle firme che, collocato al centro di una mostra di fotografie che vede protagonista Magnolini, raccoglierà ricordi, impressioni e suggestioni della comunità di Borno. Sulle pagine di tale grande album rilegato Arienti ha realizzato dei disegni minimi dedotti da fotografie appositamente selezionate; durante l’apertura della mostra il pubblico, liberamente, potrà scrivervi, annotare e disegnarvi a piacere componendo un’opera collettiva unica, mai più replicabile.

Stefano Arienti Vive e lavora a Milano. Rielaborando materiali “poveri” e d’uso comune realizza opere che invitano lo spettatore a riflettere sul tema della “meraviglia” e ne sollecitano la partecipazione, anche attraverso la manipolazione; spesso utilizza la fotografia come strumento di pensiero e rielaborazione concettuale e formale. Ha tenuto mostre personali in gallerie e istituzioni d’arte italiane e straniere, fra cui Museo MAXXI di Roma, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Fondazioni Querini Stampalia e Bevilacqua la Masa di Venezia, Palazzo Ducale di Mantova, Galleria Civica di Modena e Museo di Villa Croce di Genova, ArtPace a San Antonio in Texas e Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia ed all’estero, fra cui le Biennali di Venezia, Istanbul e Gwanjiu. Ha partecipato a programmi di residenza a San Francisco, Boston e San Antonio, Nuova Dehli e Clisson. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo e all’Università IUAV di Venezia.

Simone Magnolini Nacque a Borno nel 1895. Apprese la tecnica fotografica dal loverese Luigi Cristilli e si perfezionò con il fotografo bresciano Dante Bravo. Aprì uno studio fotografico a Borno nel 1924, trasferendosi a Cividate nel 1930 e a Cogno nel 1936. Per la bravura nel realizzare soggetti paesaggistici dal 1925 assunse incarichi stabili dal Corpo Forestale dello Stato e poco dopo dalla Società Cisalpina (poi Edison) per documentare lavori forestali e idroelettrici. Lavorò per aziende e enti pubblici, tra cui Ispettorato Agrario provinciale, Diocesi bresciana, Cotonificio Olcese, Carlo Tassara, Ilva, Cementificio bresciano, Ferriere Tezzoni. Oltre alla documentazione dell’avanzante modernità industriale, turistica e sociale, produsse fotografie di lavori tradizionali e di vita contadina. Mantenne un rapporto speciale con Borno per tutta la vita e negli ultimi anni si dedicò alla colorazione di stampe fotografiche di soggetto paesaggistico e etnografico. Nel 1979, donò buona parte dell’archivio fotografico a Regione Lombardia.

 

OPENING:
Sabato 8 dicembre 2018